“Sono molto vicina, come cittadina e come madre, alla famiglia del ragazzo disabile che è rimasto vittima di atti di bullismo a scuola. Un episodio che genera un’ulteriore riflessione su questo fenomeno, sempre più preoccupante, e che ci impegna, come istituzioni, a intensificare l’azione di prevenzione. Non devono esserci bambini e ragazzi costretti a subire violenze e umiliazioni, ma bisogna lavorare anche per aiutare ed educare chi compie questi gesti “.
Lo afferma l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pescara, Antonella Allegrino, commentando il grave episodio avvenuto in una scuola di San Salvo, dove un disabile sarebbe stato umiliato da due bulli, che gli avrebbero gettato dell’acqua addosso e lo avrebbero poi ripreso con il cellulare per deriderlo.
“Vanno apprezzati i docenti e il dirigente scolastico che, reagendo con prontezza e ed efficacia, hanno tutelato il ragazzo – prosegue – Scuola e famiglia stanno facendo molto per contrastare il fenomeno, ma l’opera di prevenzione e contrasto deve essere ancora più capillare e costante per arrivare a scuotere le coscienze e a far capire ai ragazzi che bullismo significa violenza e sopraffazione e che compiere questi atti può causare traumi profondi nella psiche di chi ne è vittima. Anche chi amministra la comunità può contribuire ad aiutare le famiglie e le scuole che si trovano ad affrontare questa emergenza sociale. Un compito che attueremo con ‘#Bullismo. ko’, un progetto dell’Assessorato alle Politiche Sociali rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado e al biennio di secondo grado. Andremo negli istituti scolastici a presentare un concorso per la produzione di video e brani musicali incentrati sul tema. Ci saranno incontri e dibattiti con esperti, psicologi e associazioni, che si occupano del fenomeno. In collaborazione con i dirigenti scolastici, inoltre, verranno diffusi questionari anonimi in cui i ragazzi saranno invitati ad indicare se hanno subito episodi di bullismo o cyberbullismo, come hanno reagito, se hanno chiesto aiuto alla famiglia o alla scuola e se hanno trovato un valido supporto per affrontare il momento. I questionari saranno utilizzati per realizzare un’indagine sull’incidenza del fenomeno negli istituti scolastici di Pescara e ad orientare un’ulteriore fase del progetto, che sarà ancora più articolata”.