Un mese al Centro Britti: sono un centinaio i senza dimora accolti in via Tirino. L’assessore  Allegrino: “Un punto di riferimento per chi vive in strada”.

Sono un centinaio i senza dimora accolti centro polivalente “Monsignor Gustavo Britti” in questo primo mese di attività. La struttura, fortemente voluta dall’assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino e realizzata in collaborazione con l’assessore Gianni Teodoro, che ha reperito e messo a disposizione i locali e fornito il supporto della Polizia municipale e della Protezione civile, è stata aperta dall’Amministrazione Comunale il 30 dicembre scorso per offrire un riparo notturno ai senza tetto in questo periodo di temperature rigide. Le persone che vi hanno trovato ospitalità sono in gran parte di nazionalità italiana seguite da quelle di nazionalità rumena, marocchina, albanese, nigeriana, polacca, russa e altre. Nel centro sono stati allestiti 70 posti letto, e i senza dimora presenti sono tra i 40 e i 50 ogni sera.

E’ una sperimentazione che andrà avanti fino alla fine di febbraio e che ha dato risultati molto positivi visto che non ci sono più persone che dormono in strada – spiega Antonella Allegrino, che si occupa del coordinamento dell’attività di accoglienza- Il centro è diventato un punto di riferimento per i senza tetto presenti sul territorio, che hanno avuto modo di usufruire di questa possibilità  su invito delle associazioni di volontariato che ci stanno affiancando in questa esperienza e che sono attive con le unità di strada. Altri hanno saputo dell’esistenza della struttura attraverso il passaparola. Questa sperimentazione ci ha consentito di ridurre di circa un terzo le spese che sono state sostenute, negli anni passati, per ospitare i senza tetto negli alberghi convenzionati, attraverso il piano freddo”. Nella struttura, che viene aperta ogni sera alle 19 per accogliere i senza dimora e resta operativa fino alle 9 del mattino successivo, sono presenti i volontari delle associazioni On the Road, delle Comunità Papa Giovanni XXIII e Sant’Egidio, dell’associazione culturale Emozioni, dell’Ordine di Malta, della P.E.A (Psicologia Emergenza Abruzzo), gli scout giovani, i volontari Aristide Ricci e Michel Janssens, quest’ultimo ex senza tetto,  mentre il Banco Alimentare  e i parrocchiani della vicina chiesa di Santa Lucia hanno offerto un contributo con prodotti per la colazione.

E’ sicuramente una delle strutture più funzionali degli ultimi anni, visto che sono state fatte solo piccole sperimentazioni di dormitori di emergenza –  dice Massimo Ippoliti, di On the Road – Il Britti è un luogo ideale e c’è un clima di grande serenità, anche se le persone hanno vissuto storie molto drammatiche.  Penso a Yuri (sono nomi di fantasia), che ha 30 anni e vive in strada da quando ne aveva 18, vittima di violenza in età adolescenziale, fuggito da casa e vissuto in tante case famiglia dove non è mai riuscito a sviluppare relazioni positive; a Mario, in strada da quasi 30 anni, con problematiche a livello cognitivo o a Domenico, commerciante di grande successo che, nonostante percepisca una pensione discreta, si è abbandonato all’alcol: e infine a Ignazio, un senza dimora di 92 anni, un “irriducibile” che vuole sempre dormire in strarda e che ha accettato, finalmente, di dormire al Britti, Attraverso questa esperienza si è anche consolidata la collaborazione tra le associazioni che assistono abitualmente chi vive in strada”.

L’ideale sarebbe lasciare operativa la struttura per tutto l’anno – aggiunge Daria Secchiatti, della Comunità di Sant’Egidio- All’inizio la conoscevano in pochi, poi il numero di persone è aumentato gradualmente. Ne abbiamo parlato anche noi, negli incontri di preghiera con i senza tetto, che teniamo ogni lunedì nella cattedrale di San Cetteo”.

E’ stato un bene che sia stato attivato un centro come il Britti, altrimenti molte persone sarebbero rimaste all’aperto visto che il dormitorio della Caritas è sempre pieno – conclude Luca Fortunato, della Comunità Papa Giovanni XXIII –  I senza dimora hanno trovato un punto di riferimento. Una persona come Giuseppe, che si rifugia da anni nella stazione di Montesilvano e che fa fatica a stare con gli altri, vive questo spazio come se fosse la sua casa ed è felice di stare qui”. Hanno sostenuto l’iniziativa dell’amministrazione comunale anche diversi artisti tra cui il comico Nduccio, il sassofonista Piero Delle Monache, la regista Federica Vicino e i rappresentanti dell’associazione Lo Spazio di Sophia, che hanno contribuito e contribuiranno ad intrattenere i senza dimora in alcune serate. 

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