Primo report per il progetto “Asimmetrie”, contro la tratta e lo sfruttamento, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e che vede in partnership Abruzzo-Marche e Molise Fulcro a Pescara e l’associazione On the Road come braccio operativo dell’intesa

Tre regioni unite e Pescara come fulcro per il progetto “Asimmetrie”, Azione di Sistema Integrato Multiregionale MEdio-adriatico contro la TRatta e lo sfruttamento e per l’Inclusione socio-lavorativa delle vittimE”,co-finanziato dalla  Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il progetto mette insieme Abruzzo Marche e Molise su un argomento fra i più disumani e attuali del momento e ha braccia, gambe e cuore di una rete di ben 155 soggetti fra associazioni ed enti perché tutto ciò che prevede venga attuato. Stamane il primo report a sei mesi di attività e la firma di un protocollo d’intesa fra Comune e associazione On the Road, soggetto attuatore di Asimmetrie, in presenza del sindaco Marco Alessandrini, dell’assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino del presidente dell’associazione On the Road Vincenzo Castelli, insieme agli operatori della Onlus e al personale del Settore Sociale del Comune.

“Con grande soddisfazione appongo la firma su questo protocollo d’intesa – così il sindaco Marco Alessandrini – perché è una risposta importante nel segno della città inclusiva che stiamo contribuendo a costruire, della città che si fa carico di chi arriva con storie incredibili, fuggendo da universi di orrore senza fine. Un orrore che, purtroppo, non resta nel paese d’origine, ma che assume altre forme e si esprime con violenza sulle nostre strade, a un passo dalle nostre vite. I fenomeni dell’immigrazione sono giganteschi e portano non poche controindicazioni, c’è chi lucra sulla situazione e chi cerca di strumentalizzare temi che appartengono alla sfera dell’umanità, distraendo l’attenzione da qualcosa di necessario e vitale qual è la prevenzione. Noi facciamo prevenzione concreta con questo progetto e siamo felici di vedere finanziato un lavoro che non assiste, ma conosce, affronta e risolve”

“Il titolo del progetto spiega tante cose, siamo parte di un’ azione di sistema integrato multiregionale medio-adriatico contro la tratta e lo sfruttamento e per l’inclusione socio-lavorativa delle vittime – introduce l’assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino –  il progetto è finanziato con 1.200.000 euro per Abruzzo, Molise e Marche, la quota parte per le attività di Pescara è pari a 225.000 euro, ma al di là dei numeri il tema centrale è l’attività che stiamo svolgendo grazie al lavoro e all’esperienza dell’associazione On the road. I dati che emergono dal primo report sono importanti per comprendere il fenomeno sulla fascia Adriatica che va da Silvi a Pescara e arriva fino a Francavilla. La finalità del progetto è quella di operare per l’emersione delle varie situazioni, al fine di dare alle persone sottoposte alla tratta tutela, assistenza e promuovere una nuova integrazione in società, sia dal punto di vista sociale che lavorativo. Parliamo di diversi livelli di sfruttamento e violenza, dalla prostituzione, al traffico di organi, all’accattonaggio in cui sono coinvolti uomini, donne e purtroppo anche tantissimi minori, cosa che rende ancora più drammatica la situazione. Negli anni il Comune ha sempre sostenuto l’attività di On the road su temi così sensibili e siamo contenti di presentare il progetto e firmare un protocollo d’intesa che fa parte dei vari passi che Asimmetrie farà”.

 “Credo davvero nel lavoro di co-progettazione che da alcuni anni ci vede protagonisti con il Comune e il territorio sulle disabilità sociali – aggiunge il presidente nazionale di On the road Vincenzo Castelli –  Pescara è una città complessa e articolata, come l’area costiera e metropolitana: la migrazione, l’emergenza sociale hanno ampliato il perimetro di un fenomeno che abbiamo visto crescere ogni giorno.  La tratta è connessa alla migrazione, alle povertà, alla sicurezza urbana, è legata allo sfruttamento sessuale, all’accattonaggio, all’economia illegale e lavorativa. Abbiamo maturato un’esperienza pluriennale sul fronte che oggi ci vede interpreti di un progetto interregionale che coinvolge Abruzzo-Marche e Molise. Il progetto si colloca su tre regioni, prevede attività di emersione del fenomeno, consentendoci di contattare le persone in strada con le unità di strada, di fare attività indoor soprattutto sulla prostituzione, di attivare drop center con professionisti in grado di ascoltare. La nostra prima attività riguarda l’emersione: in 6 mesi 674 persone sono state contattate con le unità di strada, un numero grande che abbiamo seguito anche agli altri livelli. Da qualche giorno e grazie alla rete di associazioni, abbiamo aperto a Pescara, cosa mai fatta, una casa per ospitare fino a 5 persone vittime di tratta, ma a questa disponibilità si aggiunge una rete di accoglienza sul territorio presente e affidabile che ci consentirebbe di prendere in carico almeno 10-15 persone in accoglienza residenziale. Persone che ci consentono di fare tutela e anche orientamento e reinserimento, perché non siano “salvate”, o “assistite”, o “beneficiate”: noi le affianchiamo perché recuperino la propria dignità e tornino ad essere cittadini e cittadine, non più vittime, ma persone rinate, con una casa, una famiglia e un lavoro nel tempo perché diventino contribuenti della società in cui tornano a vivere. E’ questo il vero aiuto alla civiltà.

Con le tre regioni, l’epicentro dell’azione a Pescara e i 155 soggetti in cooperazione siamo la rete più grande d’Italia. La grande sfida che stiamo sviluppando adesso è quella contro lo sfruttamento lavorativo che ci vedrà concentrati sul Fucino per i flussi che si innescano con il lavoro estivo. Contro l’accattonaggio, infine, con Caritas siamo riusciti a fare un progetto pilota in Italia, tanto inedito che faremo scuola in Emilia Romagna, dove siamo stati chiamati a raccontarci perché la nostra esperienza diventi formativa”.

 “L’attuazione di questo progetto è una grande soddisfazione – conclude il presidente della Commissione Politiche Sociali Tonino Natarelli – E’ un progetto concreto che aiuta persone che hanno bisogno e che camminerà bene con i suoi piedi perché è ben strutturato. L’aspetto più importante è che non punta a fare assistenzialismo, ma tende a restituire dei cittadini e dare dignità alle persone, ed è questa la cosa più importante che compete a un’Amministrazione”.

 

 

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